Nessuno ci avrebbe scommesso. Chiuse le scuole, cancellate dall'emergenza le tante manifestazioni pubbliche già in calendario. La prima giornata nazionale per Dante, istituita in vista del settimo centenario della morte del poeta (nel 2021), sembrava destinata al naufragio. Invece la data si è celebrata comunque online e ha coinvolto ed entusiasmato tutti. Dagli studenti, che hanno letto la Divina Commedia nel corso delle lezioni a distanza, alle voci degli studiosi, a personalità della cultura e dello spettacolo, fino a tanti comuni cittadini. Una straordinaria lectura Dantis collettiva, una appassionata e corale dichiarazione d'amore per Dante. Le celebrazioni hanno tenuto banco per l'intera giornata sui social con video, performance, selfie con Dante, e sono approdate sulle principali reti televisive. Al tramonto un appuntamento speciale: un flashmob dalla finestra di casa per leggere alcuni fra i versi più celebri, quelli stampati nella memoria di tutti gli italiani. La Società Dante Alighieri, che attraverso i suoi comitati all'estero ha esportato questo primo Dantedì anche fuori dai confini nazionali, aveva suggerito il canto di Paolo e Francesca, per condividere l'emozione di un amore più forte di tutto. L'Accademia della Crusca ha puntato sull'incipit del poema.
Viene facile dire che col coronavirus tutti noi siamo entrati in una infernale "selva oscura". E che la speranza, citando ancora Dante, è quella di uscire al piu' presto "a riveder le stelle".
L' ineguagliabile parola del nostro più grande poeta, così antico e insieme così moderno, può - se non indicarci la via - darci almeno un po' di conforto e di coraggio.
Ornella Rossetto