In quasi quarant'anni di attività il Premio Vilenica, dedicato agli scrittori del Centro Europa, ha anticipato perfino due Nobel (è il caso dell'austriaco Peter Handke e più recentemente della polacca Olga Tokarczuk). Ancora tutto da scoprire, almeno per il largo pubblico dei lettori, è invece il nome di Ottó Tolnai, poeta e scrittore della minoranza ungherese che vive nella regione serba della Vojvodina. Considerato uno dei maggiori esponenti della letteratura ungherese contemporanea in assoluto, ha ricevuto tra gli altri il Premio Kossuth, ovvero il riconoscimento artistico nazionale più prestigioso dell'Ungheria.
Tolnai, nato nel 1940, e formatosi nelle università di Novi Sad e di Zagabria, è autore prolifico e versatile, che spazia dal saggio alla poesia, dal romanzo sperimentale al dramma. La sua poetica "scaturisce dalla tradizione culturale ungherese, ma ha risentito della forte influenza della letteratura jugoslava moderna, ed ha quindi una natura interculturale", si sottolinea fra l'altro nelle motivazioni del premio dell'Associazione degli scrittori sloveni. Gli sarà consegnato a settembre, nell'ambito del 38° Festival letterario internazionale Vilenica, attivo fra Lubiana e il Carso con una quindicina di eventi fra il 4 e il 9 settembre e la partecipazione di ospiti da dodici Paesi.
E Ottó Tolnai non sarà l'unico festeggiato. Uno speciale omaggio verrà dedicato a Barbara Korun, capostipite della poesia contemporanea slovena e figura di spicco all'interno del movimento letterario femminista.