Alba Dorata da oggi è ufficialmente un'organizzazione criminale. A sancirlo una sentenza storica della Corte di Appello di Atene che l'ha definita tale, dopo un processo durato 5 anni e mezzo, nel verdetto inerente una serie di omicidi perpetrati da 68 militanti del movimento di estrema destra ellenico negli ultimi venti anni.
Tra i crimini più eclatanti l'uccisione il 18 settembre del 2013 davanti ad un bar nel quartiere di Keratsini, ad Atene, di Pavlos Fyssas rapper ed attivista di sinistra da parte del reo confesso Giorgos Roupakias, che ora rischia l'ergastolo. I membri di Alba Dorata sono stati anche accusati del tentato omicidio del presidente del sindacato dei metalmeccanici del Pireo e di alcuni suoi collaboratori e dell'attentato ad un pescatore immigrato di origini egiziane, che nel 2002 subì l'irruzione di 18 militanti di Alba Dorata nella sua abitazione, che lo picchiarono lasciandolo in fin di vita.
La sentenza è stata accolta da 8 mila persone scese in piazza davanti al palazzo di giusticia al grido di "vogliano i nazisti in prigione".
Dall'inizio della crisi economica greca Alba Dorata aveva cavalcato il malessere sociale candidandosi con successo alle nazionali ma portando due suoi membri al parlamento europeo. Contemporaneamente i suoi militanti si sono però contraddistinti per le ronde anti-migranti, le aggressioni e le violenze.
Oggi l'organizzazione neo-fascista, a circa trenta anni dalla sua fondazione, viene messa fuori legge.
Barbara Costamagna