Su tutto il territorio nazionale austriaco saranno chiuse le moschee legate all'Islam radicale, per il momento sono tre. Lo hanno annunciato i ministri dell'Interno e della Cultura, Karl Nehammer e Susanne Raab, dopo il vertice di crisi, a cui ha preso parte anche il presidente delle comunità islamiche in Austria, Umit Vural.
Indagini sull’attentato di Vienna si stanno svolgendo anche in altri Paesi: al momento le persone in stato di fermo sono sei, altre sei sono state rilasciate. Lo ha reso noto un portavoce della Procura. Secondo le forze dell'ordine, gli arrestati avrebbero contribuito all'attacco o avrebbero fatto parte dell'organizzazione terroristica.
Intanto il responsabile dell’antiterrorismo a Vienna è stato sospeso dal suo incarico. Ad annunciarlo il capo della polizia. Nonostante l'attentatore sia stato monitorato dalle autorità austriache, la sorveglianza viene ritenuta inadeguata. È stato lo stesso capo dell’antiterrorismo a chiedere di essere sospeso per non ostacolare le indagini.
Gli inquirenti ritengono che l'attentatore, il 20enne che ha ucciso quattro persone e ferito altre 23, facesse parte di una rete internazionale di estremisti. Il ministro dell'Interno tedesco, Horst Seehofer, ha riferito che l'aggressore aveva dei legami con estremisti islamici in Germania, dove sono state effettuate quattro perquisizioni domiciliari. Dopo l'attacco di Vienna sono state arrestate anche due persone in Svizzera.
E. P.