Uno sguardo all'Europa ai tempi del coronavirus nell'intervista che l'ex presidente della Commissione europea ha rilasciato a Boris Mitar e che andrà in onda domenica.
Alla domanda che cosa cambierà una volta superata l'emergenza ha così risposto: “Nella sostanza, secondo me , la gente avrà di nuovo voglia di fare, quasi, come prima. Non le sembri, che io sia troppo pessimista, però vede, questo desiderio che hanno i ragazzi ad esempio la sera di ritrovarsi, come se nulla fosse è come un segnale di allarme, per me, capisce? Io non penso che ci saranno dei cambiamenti individuali, ci saranno però dei grossi cambiamenti economici, ci sarà molta più chiusura, continuerà la globalizzazione, ma più limitata. Con la lezione delle mascherine, è passato un messaggio che in Europa dovremo continuare a produrre tutti i beni essenziali, almeno una parte di essi. Così avviene anche in Cina e negli Stati Uniti. Si passerà dalla globalizzazione a delle concorrenze continentali e questo cambia il mondo e dovrebbe aiutare a costruire un' Europa più solidale, questo non c'è dubbio, ma le abitudini delle persone è difficile che cambino perché l'uomo ha degli istinti stabili".