Colloquio telefonico ieri tra il premier sloveno Janez Janša e il rappresentante musulmano nella presidenza collegiale della Bosnia ed Erzegovina, Šefik Džaferović. Janša, promotore del colloquio, ha assicurato all'interlocutore che non esiste alcun documento sulla ridefinizione dei confini nei Balcani occidentali, un non-paper di cui tanto si parla in questi giorni a livello internazionale. La Slovenia - ha detto Janša - sostiene l’integrità territoriale della Bosnia Erzegovina e il suo avvicinamento alle integrazioni euroatlantiche. La notizia del colloquio è riportata dal sito ufficiale della presidenza bosniaco-erzegovese. Janša ha parlato anche del semestre di presidenza slovena dell'UE, durante il quale si terrà proprio in Slovenia il vertice UE-Balcani occidentali, che dovrebbe essere incentrato sulle iniziative per accelerare l'integrazione dei paesi della regione nei processi euroatlantici.
Intanto, sempre il rappresentante musulmano della presidenza collegiale bosniaco-erzegovese, Džaferović, ha scritto ieri una lettera al presidente del Consiglio europeo, Charles Michel, avvertendolo dei pericoli derivanti da questo documento. Le idee e le mire per un cambiamento dei confini hanno creato una seria preoccupazione in Bosnia ed Erzegovina in quanto nell'opinione pubblica serpeggia il timore che determinati circoli nell'Unione Europea vogliano minacciare l’integrità territoriale del paese e ha ricordato che già da molto tempo le forze politiche separatiste della repubblica serba minacciano la secessione dalla Bosnia-Erzegovina.
E in Croazia il premier Andrej Plenković afferma di essere venuto a conoscenza del fantomatico documento attraverso i media sloveni, che ne hanno diffuso i contenuti. La Croazia non ha mai ricevuto documenti del genere, né in via ufficiale, né in via ufficiosa, ha spiegato Plenković. Dalla Germania e dall'Austria, intanto, il fermo sostegno al rispetto dei confini esistenti nei Balcani occidentali.
Delio Dessardo