Contrazione del prodotto interno lordo sloveno del 7 per cento nel 2020. È la previsione di estate della commissione europea, che conferma i dati di primavera. Per il prossimo anno invece indica una crescita del PIL pari al 6,1 per cento, con un lieve ritocco al ribasso, dello 0,6 per cento. La pandemia da Covid 19 ha posto fine a diversi anni di crescita sana del prodotto interno lordo, con la Slovenia la cui economia, come quella degli altri paesi, è stata duramente colpita dall'emergenza, che ha messo in ginocchio industria, commercio, imprenditoria e servizi vari, con i governi impegnati a indirizzare tutti gli sforzi nel combattere gli effetti del coronavirus. Le previsioni per la Slovenia sono comunque migliori rispetto alla media dell'Eurozona. La Commissione europea ha rivisto al ribasso la crescita nell'Ue rispetto alle stime di primavera, mentre le previsioni sull'inflazione restano sostanzialmente invariate. Il Pil crollerà quest'anno nell'Eurozona dell'8,7 per cento rispetto al 7,7 stimato precedentemente e nell'Ue a 27 dell'8,3 per cento. Anche la crescita nel 2021 sarà leggermente meno sostenuta. L'Italia è il paese con la frenata più marcata: meno 11,2 per cento quest'anno rispetto al meno 9,5 stimato in primavera, con una ripresa del 6,1 per cento per il 2021. Un po' meglio dell'Italia la Spagna, la Croazia e la Francia- Vanno meglio della media Germania e Olanda. L'impatto economico del lockdown è stato più serio di quanto inizialmente atteso, ha spiegato il vicepresidente esecutivo della Commissione Ue Valdis Dombrovskis in una nota, aggiungendo che queste previsioni confermano la necessità di un accordo sull'ambizioso pacchetto per la ripresa. Paolo Gentiloni, commissario Ue all'Economia, ha sottolineato a sua volta l'importanza di una rapida intesa sul piano di rilancio proposto dalla Commissione.
Delio Dessardo