L'Europa "ha investito miliardi per contribuire allo sviluppo dei primi vaccini contro il Covid-19 e ora le compagnie devono onorare i loro impegni". Lo ha affermato la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, nel suo discorso all'incontro virtuale nell'ambito del Forum economico mondiale, che tradizionalmente si svolge a Davos, in Svizzera. "È per questo che creeremo un meccanismo di trasparenza sulle esportazioni dei vaccini", ha aggiunto. "L'Europa è determinata a contribuire, ma fa sul serio".
I ritardi nella fornitura dei vaccini ai paesi UE inaspriscono le tensioni tra le aziende produttrici e la Commissione, che ha concluso gli accordi di acquisto per conto degli stati membri, che specificano pure quante dosi le società devono fornire in un dato periodo. Si tratta di una corsa contro il tempo e i ritardi sono una questione estremamente delicata, sia dal punto di vista sanitario che da quello politico. Il processo di vaccinazione nell'Unione europea risulta essere più lento rispetto aStati Uniti, Gran Bretagna e Israele. La Commissione ha chiesto ai paesi membri di vaccinare entro l'estate il 70% degli adulti, un obiettivo che sembra essere sempre più lontano.
La cancelliera tedesca, Angela Merkel, ha intanto fatto un appello per una distribuzione equa dei vaccini contro il coronavirus nel mondo. Merkel ha avvertito che i paesi che non riusciranno a competere nella gara per il vaccino salvavita, si ricorderanno di questo momento. "I soldi sono una cosa, l’accessibilità ai vaccini - in un momento in cui questi scarseggiano - è un'altra. Si tratta di distribuzione equa, non di denaro", ha detto ancora Merkel. La cancelliera ha salutato i nuovi accordi nell'ambito dell'iniziativa internazionale Covax per la distribuzione dei vaccini anti-Covid nel mondo: "Ora faremo di tutto affinché la distribuzione inizi al più presto", ha annunciato.
E. P.