È giunto il momento: da oggi è diventato operativo il green pass europeo, appena in tempo per salvare la stagione estiva e dare maggior libertà di spostamento ai cittadini europei che vogliono trascorrere un periodo all’estero e rientrare senza difficoltà
In Italia ad esempio, l’invio dei messaggi che invitavano a scaricare il certificato è iniziato già da tre settimane, tramite SMS o le app del governo: che sia in forma digitale o cartaceo, il pass si compone comunque di un codice QR, e dei dati del titolare.
Il pass non riporta informazioni mediche, ma dirà al momento della scansione solo se il viaggiatore si trova o meno in una delle condizioni consentite ad esempio per entrare in Italia, vale a dire aver completato il ciclo di vaccinazione da almeno due settimane (in Austria viene riconosciuta soltanto dopo 22 giorni), essere risultati negativi a un tampone (eseguito dalle 48 alle 72 ore prima a seconda del paese), oppure essere guariti dal Covid-19 ed avere sviluppato gli anticorpi.
Tutti i cittadini europei che si trovano in questa condizione, salvo diverse disposizioni da parte del singolo stato, possono circolare liberamente nell’Unione europea. Bruxelles ha però invitato gli Stati membri a concordare l’uso del pass anche per l’accesso in sicurezza a concerti, festival, teatri e ristoranti.
Tutto chiaro? Non proprio, perché non mancano i punto oscuri. In Italia, ad esempio, non tutti hanno ricevuto l’avviso, spesso perché non hanno lasciato i recapiti al momento della vaccinazione, ma è sempre possibile scaricare il pass dal sito del governo, tramite l’identità digitale, o richiederlo alle aziende sanitarie.
Non mancano però i ritardi, soprattutto per i guariti che attendono i certificati di guarigione, ma ci sono anche dei nodi ancora da sciogliere, in particolare sui minori, che hanno regole diverse a seconda dei paesi, e sulla posizione di chi si è vaccinato in un paese che non fa parte dell’Unione europea, mentre se il vaccino è stato fatto all’interno dell’Unione europea, più Svizzera, Liechtenstein, Norvegia, e Islanda, il pass dovrebbe essere disponibile grazie all’interoperabilità europea che dovrebbe mettere in collegamento tutti i sistemi sanitari, Il condizionale però è d’obbligo visti tempi stretti con cui il sistema è stato allestito.
Alessandro Martegani