Da lunedì l'Alta Austria introdurrà un vero lockdown per i non vaccinati. Ad annunciarlo il governatore Thomas Stelzer, dopo aver incassato il via libera da parte del governo per rendere operativa questa misura prevista dal piano varato qualche settimana fa dall’esecutivo nel caso si sfiori il 30% di occupazione dei posti letto in terapia intensiva. Una soglia ampiamente raggiunta in questa regione, dove il movimento no vax risulta particolarmente presente, tanto da essersi espresso anche con un vero e proprio partito politico.
Ma se fino ad ora quello che all’estero era stato definito un “lockdown dei non vaccinati” era in realtà solo una limitazione parziale delle attività che potevano essere svolte da coloro che non risultavano vaccinati o guariti (ai quali invece era permesso continuare ad andare a lavorare, a fare la spesa o ad incontrare gli amici, da questo lunedì in Alta Austria ai non vaccinati sarà imposto l’isolamento a casa propria, con il permesso di uscire solo per motivi stringenti (lavoro, spesa e attività motorie), come durante i lockdown generali degli scorsi due inverni. La speranza è quella di ridurre la diffusione del virus e far diminuire così la curva dei contagi e dei ricoveri, salvando magari anche la stagione turistica invernale che sta già registrando le prime disdette.
Un lockdown dei no vax "sembra inevitabile", ha commentato il cancelliere Alexander Schallenberg, prefigurando uno scenario molto simile tra qualche settimana a livello nazionale se non si invertirà la tendenza aumentando la percentuale di vaccinati nel paese. Scallenberg ha tenuto a sottolineare che in ogni caso non ci sarà "un lockdown di solidarietà dei vaccinati"; dicendo di non comprendere “perché due terzi della popolazione dovrebbe limitare le proprie libertà solo perché un terzo esita a vaccinarsi" e prevedendo un Natale non proprio gradevole per i non vaccinati.
Barbara Costamagna