Da oggi in Austria nei luoghi dove attualmente era consentito l'accesso con un certificato “3G” (il nome del grenn pass nel paese che trae la sua origine dalle lettere iniziali dei tre criteri adottati), si potrà accedere solo con le “2G”, ossia se guariti da meno di sei mesi o vaccinati.
I test, quindi, non saranno più presi in considerazione in diversi settori dalla ristorazione, alle strutture turistiche, passando dagli impianti sportivi per arrivare alle istituzioni culturali. Chi ha ricevuto una sola dose di vaccino avrà tempo quattro settimane per immunizzarsi con la seconda, con la possibilità di accedere in tutti i luoghi pubblici presentando il certificato di prima vaccinazione, accompagnato da un test molecolare- PCR. Trascorse le quattro settimane, varrà la regola generale: vaccinato o guarito.
Sul posto di lavoro sarà ancora preso in considerazione il test, ma solo quello molecolare- PCR. Questo tipo di test, venuta meno l'idea di renderli a pagamento, resta per ora gratuito. Per quanto riguarda le manifestazioni pubbliche, se i partecipanti sono più di 25 sono richiesti i criteri guarito o vaccinato. Se il numero supera i 50, l'evento va segnalato alle autorità competenti con una settimana di anticipo, presentando il piano delle misure anti-contagio che saranno adottate. Per manifestazioni con oltre 250 partecipanti sarà necessaria un'autorizzazione delle autorità distrettuali.
L'obbligo della maschera Ffp2 viene esteso a tutti i luoghi pubblici e le misure dovrebbero valere su tutto il territorio nazionale. In 16 distretti, quasi tutti in Alta Austria, è stato disposto il divieto di entrare uscire se non in possesso di Green pass e nel Salisburghese si sta già pensando a un lock-down, per non compromettere la stagione turistica invernale, che registra già le prime disdette.
Barbara Costamagna