Un riconoscimento della relazione fra l’assunzione del vaccino e i casi di trombosi cerebrale, ma sottolineando che si tratta di episodi isolati e molto rari, 44 persone in Europa su oltre 9 milioni di vaccinati, meno degli effetti collaterali generati da un’aspirina, e che il rapporto rischi benefici resta nettamente a favore della vaccinazione.
Sembra essere questa la linea dell’EMA, l’Agenzia del farmaco europea che oggi dovrebbe pubblicare un aggiornamento sulle raccomandazioni riguardanti il vaccino al centro della polemica nelle ultime settimane. L’Agenzia non indicherà fasce d’età in modo tassativo, né bloccherà l’uso del vaccino anglo-svedese, ma lascerà alle autorità sanitarie nazionali la decisione.
Alcuni governi, come Italia e Slovenia, continuano a utilizzare il vaccino in attesa delle indicazioni dell’EMA, ma altri, come Germania, Francia, Olanda, Norvegia, Finlandia e Danimarca ne hanno già limitato l’uso alla popolazione al di sopra dei 55 o 60 anni, o sospeso del tutto l’inoculazione.
Tutto sembra comunque portare a un radicale cambiamento di strategia: il vaccino AstraZeneca, ribattezzato “Vaxzevria”, nome che però fino a ora nessuno sembra usare, era stato originariamente destinato alla popolazione più giovane, poi reso disponibile per tutti, ora invece, con un cambio di rotta a 180 gradi, si pensa di usarlo sui più anziani, evitando gli under 60 e in particolare le donne. Una svolta che, se attuata, costringerebbe anche a ripensare ai richiami di quanti hanno assunto la prima dose del vaccino anglo svedese: in Italia, ad esempio, si parla di tutto il personale scolastico e delle forze dell’ordine.
Anche la stessa società farmaceutica intanto ha annunciato lo stop alla sperimentazione in corso per la somministrazione del suo vaccino a bambini e adolescenti, e le incertezze e i timori legati al farmaco hanno già provocato i primi effetto sulla campagna vaccinale. Si moltiplicano le segnalazioni di centri vaccinali in cui i pazienti si presentano ma rifiutano il vaccino AstraZeneca, così come le rinunce alla prenotazione, alimentando il rischio di compromettere all’intera campagna vaccinale europea se la diffidenza verso il vaccino aumentasse.
La stessa AstraZeneca intanto continua a non voler commentare quanto sta accadendo, e ha annunciato anche un nuovo taglio delle consegne previste per aprile.
Alessandro Martegani