Luce verde del Parlamento europeo alla Risoluzione sullo stato di diritto in Slovenia presentata da Socialdemocratici, Liberali, Verdi e Sinistra. Il documento ha incassato 356 voti a favore e 284 contrari. 40 gli eurodeputati che si sono astenuti tra cui 33 dalle fila del partito popolare europeo, il gruppo più numeroso all'Assemblea di Strasburgo, alcuni esponenti del Partito dei Conservatori e dei Riformisti Europei e del partito di estrema destra Identità e Democrazia e alcuni indipendenti.
Con la Risoluzione gli eurodeputati esprimono grande preoccupazione per la profonda polarizzazione nel paese, per il clima di ostilità e divisione che ha avuto come conseguenza la perdita di fiducia nelle istituzioni pubbliche e tra le stesse istituzioni, invitanto i politici e altre personalità influenti a garantire un dibattito pubblico rispettoso e civile, senza intimidazioni, attacchi, insulti e molestie. Il documento esprime soddisfazione per la nomina dei delegati europei nella pricura europea, seppur con un ritardo di 6 mesi, manifestando al contempo preoccupazione per la proposta di modifica della legge sulla Procura della Repubblica che le toglierebbe competenze per quanto riguarda i criteri di nomina dei delegati, con il rischio di revoca del mandato di quelli da poco insediati. Tra i 18 punti della Risoluzione votata anche la soddisfazione per il ripristino dei finanziamenti alla STA con il richiamo però a garantire l'indipendenza editoriale dell'agenzia di stampa nonchè l'invito al Governo sloveno a garantire finanziamenti sufficenti a RTV Slovenia e a porre fine a qualsiasi ingerenza politica e pressioni sulla sua politica redazionale. Tra i punti anche l'invito al Governo di restare fuori dalla gestione della polizia. La votazione sullo stato di diritto in Slovenia ha chiuso i lavori della sessione plenaria di novembre del Parlamento europeo. (ld)