Slittano ancora le sanzioni europee contro la Russia. A mettersi di traverso, ancora una volta, è l'Ungheria, che si è opposta all'inclusione del patriarca ortodosso Kirill nella lista dei personaggi presi di mira dai provvedimenti. La riunione degli ambasciatori dei 27 non ha quindi potuto porre l'ultimo sigillo al sesto pacchetto di sanzioni varato dal vertice Ue.
I tempi di convocazione della nuova riunione - spiega una fonte diplomatica - sono al momento difficili da prevedere e toccherà alla presidenza francese dettare i tempi della nuova chiama, non appena lo riterrà opportuno.
Continuano le tensioni tra Russia e Stati Uniti, dopo l'annuncio ufficiale del presidente USA Joe Biden, di un "nuovo significativo pacchetto di aiuti" agli ucraini che li "armerà con nuove capacità, per difendere il loro territorio dall'avanzata russa". Si tratta dei missili Himars, con una gittata di 80 chilometri, il doppio degli Howitzers che gli Usa hanno fornito finora. Il presidente Usa loda "il coraggio e la risolutezza degli ucraini nel difendere il loro paese e la loro democrazia contro l'aggressione russa" e ribadisce l'impegno a continuare a fornire armi a Kiev. Il governo di Mosca risponde con un laconico: "Washington getta altra benzina sul fuoco".
Anche la Gran Bretagna ha confermato che fornirà all'Ucraina sistemi missilistici M270 a lungo raggio. Lo ha detto il segretario alla Difesa britannico Ben Wallace, precisando che questo passaggio è stato "strettamente coordinato" con la decisione degli Stati di fornire all'Ucraina il sistema HIMARS.
Intanto le notizie dal fronte parlano di esplosioni nell'area della città di Stryiskyi, nell'oblast di Leopoli, nell'Ucraina occidentale, a poche decine di chilometri dal confine con la Polonia.
Infine, il segretario generale della Nato Jens Stoltenberg ha annunciato che "nei prossimi giorni" convocherà una riunione con i dirigenti di Svezia, Finlandia e Turchia per tentare di superare l'opposizione turca all'ingresso dei due Paesi nordici nell'Alleanza.
Davide Fifaco