Un appuntamento quello delle elezioni legislative che non sembra appassionare i francesi, tanto che in un sondaggio dell'istituto BVA per Orange e radio RTL solo il 38% degli intervistati ha detto di aver seguito regolarmente la campagna elettorale, che ha preso il via lo scorso 30 maggio.
Un'elezione complessa visto che i membri dell'Assemblea nazionale sono eletti in collegi uninominali con un doppio turno. Se nessuno dei candidati riesce ad ottenere al primo voto la maggioranza assoluta e il favore di almeno il 25% degli elettori si deve, infatti, andare al secondo turno (che si terrà in questo caso la domenica succesiva il 19 giugno), dove a presentarsi saranno tutti coloro che hanno ottenuto almeno il 12,5% rispetto al totale dell’elettorato. La vittoria andrà a questo punto a chi incasserà il maggior numero di preferenze.
Secondo gli ultimi sondaggi, ci sarebbe un testa a testa fra la maggioranza presidenziale "Ensemble!" di Emmanuel Macron - reduce dalla vittoria alle presidenziali di aprile - e la Nupes, la Nuova Unione popolare ecologista e sociale, guidata dai radicali della gauche di J Jean- Luc Mélenchon. Più staccata, invece, l'estrema destra di Marine Le Pen, che consapevole di non avere alcuna possibilità di vittoria, non ha praticamente partecipato alla campagna elettorale.
Da ricordare che la maggioranza assoluta all'Assemblea Nazionale è pari a 289 deputati sui 577 totali e che, quindi, il presidente Macron rischia di non portarla a casa e nel peggiore dei casi di dover ripiegare su un governo di minoranza.
Barbara Costamagna