L’economia dell'area dell'euro, “procede verso una forte crescita nel terzo trimestre”, con un “andamento molto positivo nel settore manifatturiero”, anche se non mancano le incognite legate all’andamento della pandemia nei prossimi mesi.
È il quadro tracciato dal Consiglio direttivo della Banca centrale europea, che ha confermato la decisa ripresa dell’economia nel continente, ma anche i timori per nuovo stop causato dalla diffusione di varianti più contagiose.
Gli esperti dell’istituto di Francoforte “ritengono avviata la ripresa dell'economia dell’area dell'euro, ma la pandemia – aggiungono - continua a gettare un'ombra su di essa, soprattutto a causa della variante Delta che costituisce una fonte di crescente incertezza”. “Sebbene la riapertura di ampi settori dell'economia stia sostenendo un forte recupero dei servizi, - aggiunge la BCE nel suo Bollettino economico - la variante Delta del coronavirus potrebbe smorzare la ripresa di questi ultimi, soprattutto nel comparto del turismo e dell'ospitalità”.
Un ritorno ai livelli precrisi è previsto nel primo trimestre 2022, ma, aggiunge la BCE “c'è ancora molta strada da fare prima che i danni economici causati dalla pandemia siano ripianati”.
Per ora sembra sotto controllo il rischio di un aumento eccessivo dell’inflazione, in salita, ma con prospettive contenute nel medio periodo. Una situazione che ha anche effetto sui tassi d’interesse che la BCE non intende alzare, “finché non vedrà l’inflazione raggiungere il 2 per cento”.
La ripresa non sembra però avere ancora un effetto sufficiente sull’occupazione in Europa che vede ancora 3,3 milioni di occupati in meno rispetto al periodo antecedente la pandemia, soprattutto fra i più giovani e fra i lavoratori meno qualificati.
Alessandro Martegani