"È stato un Consiglio europeo un po' lungo ma dei cui risultati possiamo essere soddisfatti", ha spiegato il presidente del Consiglio italiano, Mario Draghi, che ha aggiunto: "L'accordo sulle sanzioni è stato un successo completo. Immaginarlo qualche giorno fa non sarebbe stato credibile. L'Italia non esce penalizzata dall'intesa, anche per noi l'obbligo di non importare petrolio russo scatterà alla fine dell'anno, e quindi saremo come tutti gli altri".
Dopo aver dichiarato che il governo italiano ora investirà cercando di aiutare le famiglie e le imprese in crisi, il premier ha proseguito affermando che: "Il momento di massimo impatto di tutte le sanzioni fin qui approvate" sulla Russia "sarà da questa estate in poi". "L'azione dell'Ue sull'energia si svilupperà su molti fronti. Sul funzionamento del mercato dell'energia e sui prezzi alti siamo stati accontentati. La Commissione ha ricevuto ufficialmente mandato per studiare la fattibilità del price cap" ha detto Draghi.
Inoltre, il premier tocca la questione dei rifornimenti di cibo, dicendo: "Non si può perdere la battaglia sulla sicurezza alimentare altrimenti i Paesi che rischiano carestie e che già non stanno con l'Occidente si sentiranno traditi e non verranno mai dalla parte dell'alleanza".
Sui rapporti con il leder delle Lega, Matteo Salvini, e lo sbandierato viaggio "diplomatico" di quest'ultimo in Russia, il presidente del Consiglio ha affermato: "è un governo fermamente collocato nell'Ue, nel rapporto storico transatlantico. E si è mosso sempre su questo binario e continua a muoversi. È allineato con i partner del G7 e intende continuare su questa strada. Questo è quanto, non si fa spostare da queste cose".
Infine, sullo status di candidato per l'Unione europea dell'Ucraina, Draghi ha sottolineato che questo status trova l'obiezione di quasi tutti i grandi Stati della Ue, esclusa l'Italia. La candidatura non è quindi prevedibile per l'opposizione di questi Paesi ma il premier afferma di immaginare un percorso rapido per l'Ucraina, sul quale, probabilmente, anche la Commissione potrebbe essere d'accordo.
Davide Fifaco