Alla luce degli ultimi attacchi terroristici in Francia, il presidente, Emmanuel Macron, ha chiesto una revisione completa delle regole di Schengen, compresi controlli più rigidi alle frontiere esterne. "Chiedo un rinnovo di Schengen in profondità", ha detto il capo dello Stato francese, precisando di stare lavorando per "rafforzare il controllo congiunto delle frontiere con una vera polizia di sicurezza ai confini esterni". L'obiettivo di questa riforma è quello di formare un'area Schengen più coerente, al fine di proteggere meglio i confini comuni e articolare meglio gli imperativi di responsabilità di protezione delle frontiere e di "solidarietà", che "il carico non resti soltanto sui paesi di primo ingresso". "La Francia - ha continuato - è uno dei principali Paesi di arrivo dell'immigrazione secondaria", quando migranti rifiutati da uno Stato tentano di entrare in un altro in Europa. "Auspico profondamente che vengano cambiate le regole del gioco", ha detto ancora Macron. Sarà lui stesso a portare "proposte in tal senso" al Consiglio europeo di dicembre.
Per lottare contro la minaccia terroristica, i traffici e l'immigrazione clandestina, il capo dell’Eliseo ha annunciato anche il raddoppio degli agenti che controllano i confini francesi.
Intanto il cancelliere austriaco, Sebastian Kurz, dopo l'attacco terroristico di lunedì a Vienna, ha chiesto maggiori poteri per le forze di sicurezza, che - secondo le sue parole - dovrebbero essere più preparate ad affrontare persone che rappresentano una minaccia alla sicurezza nazionale. "Le autorità austriache, dalla magistratura, alla polizia, fino all'Ufficio per la tutela della Costituzione, non hanno ancora le basi legali per monitorare e, se necessario, arrestare estremisti islamici e altre persone che rappresentano una minaccia", ha detto Kurz durante una sessione straordinaria del parlamento austriaco.
E. P.