La transizione ecologica sta accelerando, e la fine della storia delle macchine a combustione interna sul vecchio continente, iniziata nella seconda metà del 1800, si avvicina sempre di più.
La strada ormai è tracciata da un programma scandito dall’Unione Europea. La prima data è quella del 2030, quando in Europa verrà messa al bando la produzione e vendita di automobili a benzina e diesel. Sarà consentito mettere in commercio solo veicoli elettrici e ibridi, ma già nel 2025, fra quattro anni, si potrebbe procedere a un inasprimento della legislazione sull’inquinamento atmosferico, riducendo i limiti consentiti di emissioni. Nel poi 2035 non sarà più possibile vendere nemmeno auto o furgoni ibridi, decretando la fine della produzione dei motori a combustione interna.
L’obiettivo dichiarato è quello di far diventare l’Europa “climaticamente neutra” entro il 2050, tagliando almeno del 55 per cento delle emissioni di gas a effetto serra già entro il 2030. Per far questo il primo obiettivo sono proprio i veicoli, in considerazione del fatto che “i mezzi commerciali leggeri”, auto e furgoni, sono responsabili del 12 e 2,5 per cento delle emissioni totali di anidride carbonica del vecchio continente.
Per arrivarci sono previsti degli incentivi per il rinnovo del parco macchine Europa con veicoli a basso impatto, ma accanto alla corota c’è anche il bastone, con una serie di sanzioni per ostacolare produzione e vendita dei veicoli a benzina e diesel.
Tutte queste norme naturalmente non toccano i veicoli già in circolazione: auto, furgoni e moto già prodotti fino al 2030 potranno ancora essere guidati, ma anche acquistati o venduti di seconda mano, facendo prevedere la crescita di un mercato dell’usato su un genere di veicolo a cui difficilmente gli appassionati rinunceranno.
Alessandro Martegani