La presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, ha spiegato che circa il 97% dei contratti sulla fornitura di gas russo prevede il pagamento in euro o in dollari ed ha definito la richiesta di Mosca del pagamento in rubli una mossa unilaterale, in contrasto con quanto previsto dai contratti. Le società, che hanno firmato accordi che prevedono pagamenti in euro o in dollari, secondo le sue parole, non devono accettare le richieste della Russia. "Ciò rappresenta una violazione delle sanzioni e un grande rischio per le aziende", ha sottolineato.
"La sospensione delle forniture di gas da parte di Gazprom a Polonia e Bulgaria è una nuova provocazione del Cremlino. Ma non è una sorpresa che Mosca usi i combustibili fossili per ricattarci", ha detto ancora von der Leyen. "La Commissione europea si è preparata a questa mossa in collaborazione con i paesi membri e i partner internazionali. La nostra risposta sarà immediata, comune e coordinata", ha sottolineato.
L'Ue si assicurerà che lo stop alle forniture di gas avrà il minore impatto possibile sui consumatori europei. Polonia e Bulgaria stanno già ricevendo gas dai paesi vicini dell'Ue, un segno di grande solidarietà secondo la presidente della Commissione. Ursula von der Leyen ha inoltre garantito la continuità della fornitura di quantità sufficienti e scorte di gas a medio termine.
E. P.