"Sabato prossimo a Venezia la riunione tra i capi diplomazia di Italia, Slovenia e Croazia sulla proclamazione della zona economica esclusiva nell'Adriatico". Lo ha annunciato ieri sera il premier sloveno Janez Janša, dicendo di essere stato chiamato al telefono dal premier italiano Giuseppe Conte, che lo ha informato in merito all'intenzione di Roma di procedere su questa strada e sui motivi di tale decisione. L'ufficio del primo ministro sloveno ha aggiunto successivamente che sempre ieri Janša ha avuto consultazioni sia con Conte che con il premier croato, Andrej Plenković, sui risultati del vertice europeo a Bruxelles, ma anche sulla zona economica esclusiva. Tema questo affrontato giovedi a Roma dai capi diplomazia sloveno Anže Logar e italiano Luigi Di Maio; un colloquio in forma virtuale essendo Di Maio in autoisolamento. Nell'occasione era stata concordata una Trilaterale da organizzare nel più breve tempo possibile, proprio per discutere dell'argomento, assieme all'omologo croato Gordan Grlić Radman, dopo che Italia e Croazia hanno manifestato l'intenzione di proclamare a breve una zona economica esclusiva. Logar e di Maio hanno convenuto che questa parte dell'Adriatico dovrebbe essere adeguatamente protetta. Di Maio, lo ricordiamo, aveva rivelato il piano per dichiarare la zona durante una recente visita a Zagabria dove aveva invitato la Croazia a fare altrettanto. In quella circostanza era stato annunciato che Zagabria avrebbe proclamato la zona economica esclusiva entro la fine della sessione autunnale del Parlamento. Il premier Plenković ha confermato che già domani, lunedì, il governo approverà la relativa proposta da sottoporre al vaglio del Sabor. Ha detto di aver avuto consultazioni in materia sia con Lubiana che con Roma, con i rispettivi premier: questo lunedì, dunque, l'esecutivo croato aprirà l'iter per arrivare alla proclamazione della zona economica esclusiva. Zagabria si dice convinta che la Slovenia non porrà ostacoli a questo processo.
La zona economica esclusiva è resa possibile dalla Convenzione internazionale sul Diritto del mare. Dà allo Stato costiero la possibilità di dichiarare tale zona fino a 200 miglia nautiche dalla costa; al suo interno ha diritti esclusivi per quanto riguarda lo sfruttamento delle risorse marine, nonché l'energia marina ed eolica. Dopo l'annuncio della dichiarazione della zona da parte della Croazia, in Slovenia è stato fatto presente che ciò potrebbe influire sull'attuazione della sentenza della Corte di Arbitrato sui confini sloveno-croati e sull'accesso della Slovenia al mare aperto, ovvero alle acque internazionali. La Croazia, lo ricordiamo, ha dichiarato una zona di pesca ecologica nel 2003, ma in seguito alle pressioni di Italia e Slovenia non è riuscita a implementarla completamente e dal 2008 non vale per i paesi dell'Unione Europea.
Delio Dessardo