Nonostante le proteste davanti al Parlamento di Budapest per chiedere al governo di non approvare la legge che limita ulteriormente i diritti della comunità LGBTQI del paese, ieri in Ungheria con 152 voti a favore è passata la legge presentata dal partito del premier Viktor Orban, Fidesz, che dovrebbe secondo i promotori tutelare i bambini dalla pedofilia, vietando alle associazioni legate alla comunità LGBTQI di promuovere i propri programmi educativi e di diffondere informazioni sull’omosessualità e sulla possibilità di richiedere un intervento chirurgico per la rassegnazione del sesso.
Tutti i partiti di opposizione, tranne il partito di estrema destra Jobbik, hanno boicottato la votazione dicendo che si tratta di un atto discriminatorio che diffonde l’odio; ma la cosa è servita a poco visto che Orban detiene una maggioranza schiacciante nel parlamento.
Ad opporsi anche tutta una serie di associazioni che si occupano di diritti umani come Amnesty International, che ha spiegato che questo nuovo decreto legge danneggerà concretamente i diritti dei minori LGBTQI.
Con la nuova legge inoltre sarà possibile vietare o censurare libri e film per ragazzi che parlano apertamente di omosessualità, come tutte le campagne pubblicitarie che puntano sull’inclusione. A farne le spese potrebbero essere anche famose serie tv come Friends, o film come Billy Elliot ed Harry Potter, che rischiano di essere spostati in seconda serata se non di essere addirittura cancellati dai palinsesti ungheresi.
Barbara Costamagna