“Questa guerra rappresenta una minaccia costante per l'Ungheria, minaccia la nostra sicurezza fisica e minaccia la sicurezza energetica e finanziaria dell'economia e delle famiglie” - con queste parole il primo ministro ungherese, Viktor Orban, ha dichiarato lo stato di emergenza a causa della guerra in Ucraina. Orban ha ribadito che l'Ungheria deve stare lontana da questa guerra e proteggere la sicurezza finanziaria delle famiglie ungheresi. Associazioni e partiti di opposizione hanno criticato l'imposizione di un nuovo stato di emergenza. La nuova condizione giuridica rimetterà nelle mani di Orban e al suo partito, che controlla i due terzi circa del parlamento, ancora maggiori margini decisionali. La nuova disposizione giunge ad un mese dalle elezioni che hanno riconfermato il governo di Orban e a pochi giorni dalla data di scadenza dello stato di emergenza a causa della pandemia da coronavirus. Prima di imporla il parlamento di Budapest aveva votato per cambiare la costituzione così da renderla possibile. Il nuovo stato di emergenza è il terzo in successione dopo i due decretati a seguito della pandemia di coronavirus del 2020 e 2021. Orban ora potrà opporsi con rinnovato vigore al nuovo pacchetto di sanzioni europee, quelle che dovrebbero colpire anche il petrolio russo. L'Ungheria, del resto, non è l'unico Paese dei 27 che si oppone allo stop alle importazioni di petrolio russo e il Summit europeo straordinario a Bruxelles appare ancor più in salita.
Corrado Cimador