L'EMA, l'Agenzia europea del farmaco, ha dato via libera all'uso del vaccino Johnson & Johnson, bloccato negli USA dopo alcuni casi sospetti di trombosi.
L'Agenzia, chiamata, come già accaduto con il vaccino AstraZeneca, a dare un giudizio sul farmaco già bloccato dalle autorità sanitarie negli Stati Uniti, ha dato via libera anche al vaccino americano, riconoscendo però “possibili legami di causa-effetto" tra il vaccino e gli eventi "molto rari" di trombosi cerebrale (otto su sette milioni di vaccini inoculati), che si sono verificati negli Stati Uniti.
“I benefici del vaccino di Johnson & Johnson, superano i rischi” ha detto la direttrice esecutiva dell'EMA, Emer Cooke, aggiungendo che il farmaco è “sicuro ed efficace” anche se “sulla base delle evidenze disponibili, non possiamo escludere definitivamente un legame con i casi, molto rari, di effetti collaterali di trombosi. “
"I vaccini - ha aggiunto Cooke - sono di estrema importanza per contrastare la pandemia: lo scorso weekend sono state superate 3 milioni di vittime da Covid e sappiamo quanto sofferenza ci sia dietro e quanto i vaccini e svolgono un ruolo importante nella lotta a questa pandemia”.
Tutti i casi di trombosi cerebrale riscontrati dopo l’assunzione del siero di Johnson & Johnson si sono verificati in persone di età inferiore a 60 anni, e anche in questo caso, come per il vaccino di AstraZeneca, in maggioranza nelle donne. “Sulla base delle prove attualmente disponibili – ha però aggiunto l’EMA - i fattori di rischio specifici non sono stati confermati”.
In ogni caso il Comitato per la sicurezza dell'Agenzia europea del farmaco ha disposto che le informazioni del bugiardino del vaccino Janssen, della Johnson &Johnson, sia aggiunto un avvertimento sulla possibilità di coaguli di sangue anomali fra gli effetti collaterali “molto rari” del siero.
Ie indagini, ha aggiunto Emer Cook, comunque continueranno: "Abbiamo chiesto all’azienda di compiere ulteriori studi e abbiamo commissionato ulteriori ricerche al nostro pool indipendente di esperti".
Anche questa volta però l’EMA non ha dato indicazioni definitive, lasciando ai singoli governi il compito di decidere se e come somministrare il vaccino: “Le raccomandazioni dell’EMA. - si legge nella nota pubblicata al termine dell’indagine - sono la base su cui i singoli Stati membri dell'Unione Europea attueranno le loro campagne di vaccinazione nazionali” che “possono differire da Paese a Paese a seconda delle esigenze e circostanze nazionali”.
L’annuncio è stato accolto con sollievo nell’Unione Europea, che aveva basato buona parte della propria strategia vaccinale proprio sul vaccino monodose americano: “Questa – ha scritto su Twitter la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen - è una buona notizia per le campagne vaccinali in tutta l'Unione Europea”. “Il nostro target. ha aggiunto il commissario Ue al mercato interno, Thierry Breton - è vaccinare più del 70 per cento degli adulti dell’Unione Europa entro metà luglio”.
Alessandro Martegani