Foto: ForlìToday
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Tra i primi a reagire il capo della diplomazia croata Gordan Grlić Radman che ha definito il gesto “un’inaccettabile atto di maleducata provocazione” ed ha aggiunto che “nell’odierna Europa libera, non c’è spazio per alcun revisionismo.” Ma lo striscione con la scrittaIstria, Fiume Dalmazia terre d’Italia”, srotolato da Gioventù Nazionale - la sezione giovanile di Fratelli d’Italia - nella via intitolata ai martiri delle foibe in occasione della Giornata del ricordo ha provocato disappunto e sdegno soprattutto in Istria. Il governatore Boris Miletić ha sottolineato che si tratta di individui e gruppi isolati che evidentemente non hanno imparato la lezione della storia ed ha aggiunto: “Oggi facciamo parte della grande famiglia europea e credo che in questi tempi difficili dovremmo lavorare tutti assieme per garantire sicurezza, stabilità e pace.” Per il vicepresidente del Parlamento croato, il socialdemocratico istriano Peđa Grbinfascismo e revisionismo storico sono nemici comuni, indipendentemente da nazionalità o religione.” Egli ha ricordato ancora che, in questi tempi incerti, gli atteggiamenti irredentisti e le idee di ridefinizione dei confini vanno condannati risolutamente. “Bisogna opporsi alle opzioni di destra che fioriscono in tutta Europa e negano la lotta contro il fascismo”, ha detto ancora Grbin aggiungendo: “Dobbiamo dire con chiarezza che Istria, Fiume e Dalmazia sono croate e gridare con sfida morte al fascismo, libertà ai popoli.” Il sindaco di Pola, Filip Zoričić ha condiviso la condanna del suo omologo bolognese Matteo Lepore e pure lui citando lo slogan “l’altrui non vogliamo, il nostro non diamo”, ha affermato: “Creare una società pacifica e un’atmosfera che ricordi la sofferenza personale nel rispetto di ogni essere umano è un obbligo, ma non è accettabile glorificare il movimento del male.” Anche i giovani della Dieta democratica istriana si sono uniti alle voci di disapprovazione sottolineando che il gesto offende quanti apprezzano la pace, la convivenza e i valori europei.È vergognoso che qualcuno, soprattutto i giovani, cerchino di riaprire vecchie ferite e propagandare rivendicazioni territoriali che dovrebbero essere relegate al passato e che invece non fanno altro che provocare tensione”, dicono i giovani dietini.

L.P.A