Fortemente sostenuto dalla Regione istriana, il progetto è partito nel 2014 coinvolgendo prima di tutto le scuole d’infanzia e poi, nei due anni successivi, le elementari e quindi le medie superiori. Un’iniziativa che è stata abbracciata subito con grande simpatia e senso di partecipazione da tutta la verticale, tanto che da un paio d’anni la materia facoltativa figura nel curriculum di tutte le scuole della penisola ovvero complessivamente 95 istituzioni di cui 25 asili, 46 scuole elementari e 23 medie superiori. Gran parte di loro aderiscono all’annuale Festival della territorialità che si svolge a maggio quando vengono presentate le ricerche ed i lavori prodotti durante l’anno scolastico e reperibili pure su un’apposita pagina internet che corrisponde al nome di “Istituzionalizzazione dell’insegnamento della storia del territorio nella Regione istriana”.
E nel decennale dell’introduzione dello studio sui dialetti, gli usi i costumi e le tradizioni locali, l’amministrazione regionale ha voluto consegnare i premi fedeltà a quanti vantano una partecipazione continuata, riconoscimenti andati pure a tanti asili e scuole italiane della penisola. Nell’occasione è stato presentato pure un gioco didattico in versione bilingue che ci porta a Hum/Colmo definita la città più piccola del mondo. Nel corso dell’allegra è stato più volte rimarcato l’obiettivo del progetto che vuole incoraggiare i giovani a conoscere ed amare la propria terra. “In un mondo globalizzato e sempre più coinvolto dalla virtualità di cellulari, tablet e social media la salvaguardia delle proprie peculiarità e della propria identità diventa più importante che mai”, si è sentito dire a Cittanova dove è stato ricordato che “la tutela delle nostre radici ci insegna a rispettare quelle degli altri e a creare così un mondo migliore”.
(lpa)