La Bielorussia ha reso noto di avere deciso di ospitare armi tattiche nucleari russe dopo anni di pressioni da parte degli Stati Uniti e dei suoi alleati volte a far cambiare la direzione politica e geopolitica al Paese. Lo ha riferito il Ministero degli Esteri di Minsk in un comunicato. Il Presidente russo Putin aveva precedentemente fatto sapere che Mosca in futuro avrebbe considerato il dispiegamento di armi nucleari tattiche nella vicina Bielorussia, un vecchio alleato, in un'escalation del confronto con l'Occidente. Il Ministero degli Esteri di Minsk ha giustificato la sua decisione in un comunicato in cui si evidenzia che ciò accade per la cooperazione con Mosca e per proteggere il proprio Paese dall'Occidente. Nel documento si indica che da due anni e mezzo a questa parte la Bielorussia è stata oggetto di una pressione senza precedenti su politica, economia e informazione da parte degli Stati Uniti, del Regno Unito e dagli alleati NATO oltre che dagli Stati membri dell'Unione Europea, e si aggiunge che a causa di queste circostanze e delle legittime preoccupazioni e rischi nella sfera della sicurezza nazionale derivanti da ciò Minsk è forzata a rispondere rafforzando la propria sicurezza e la capacità di difesa. Minsk ha inoltre precisato che i piani nucleari russi non contravvengono gli accordi internazionali di non-proliferazione nucleare in quanto la Bielorussia non avrà il controllo delle armi. Intanto l'Ucraina ha ricevuto i primi carri armati britannici Challenger secondo quanto riferito dal Ministro della Difesa Reznikov, il quale ha precisato che sono arrivati anche i veicoli Strykers e Cougars dagli Stati Uniti e i Marders dalla Germania.
Franco de Stefani