La giornata di ieri sostanzalmente non ha portato nessuna certezza in più rispetto a 24 ore fa, ma se dovesse finire così, Joe Biden, che è in vantaggio in Nevada ed Arizona, diventerebbe presidente degli Stati Uniti. Il conteggio del voto per posta va a rilento, ogni stato ha le sue regole e questo non contribuisce a dipanare l’intricata matassa. Intanto in Georgia il vantaggio di Trump si va assottigliando, i due contendenti sono divisi da poco meno di 2000, voti. Lo stesso sta accadendo anche in Pennsylvania.
Per Trump il tutto non è altro che una grossa congiura ordita dai banchieri e dalle grandi case giornalistiche che vorrebbero rubargli la vittoria, mentre lui sarebbe l’interprete di quell’America che non ha mai avuto voce. Parole durissime, di un presidente in carica pronto a dare battaglia fino all’ultimo. In queste ore il suo staff non ha mancato di presentare una serie di ricorsi, mentre lui stesso ha annunciato probabilmente tutto finirà alla Corte Suprema, dove i repubblicani hanno la maggioranza.
Biden intanto vede la vittoria alle porte. È convinto che quando il conteggio sarà finito sarà lui ad essere il nuovo presidente degli Stati Uniti, intanto il suo messaggio è sempre lo stesso: “ogni voto deve essere contato”. Quello del voto per posta, del resto in America non è certo una novità, ma mai come in questa elezione tanti elettori hanno deciso di votare così. Gli analisti sapevano che a scegliere questa forma di voto sarebbero stati in maggioranza i democratici e che il colore rosso che vedevano inizialmente in in vantaggio i repubblicani, si sarebbe poi potuto trasformare in blu, una volta conteggiati tutti i voti. E’ accaduto in Wisconsin e Michigan e potrebbe accadere anche in Giorgia a Pennsylvania.
Quella di oggi è comunque una America più divisa che mai, con manifestazioni davanti alle commissioni elettorali, dove alcuni non hanno nemmeno mancato di esibire le armi, mentre le cronache parlano anche di tafferugli ed arresti.
Stefano Lusa