Cresce il dissenso verso il premier israeliano Benyamin Netanyahu dopo il ritrovamento a Gaza dei corpi di sei ostaggi uccisi da Hamas.
Subito dopo la notizia della strage, Netanyahu aveva accusato Hamas di non voler negoziare: “Chi uccide gli ostaggi - ha detto - non vuole un accordo”. Nelle ultime ore è emerso che tre delle vittime erano nella lista umanitaria dei prigionieri e dovevano essere rilasciati nella prima fase di una proposta di accordo sugli ostaggi.
Un forum di famiglie di ostaggi ha però indicato proprio il premier come il maggior responsabile della situazione e ha indetto una protesta di massa, chiedendo il "blocco totale del Paese”. Anche il leader dell'opposizione israeliana, Yair Lapid, ha accusato il premier Netanyahu di avere la responsabilità dell'uccisione dei sei ostaggi. “I nostri figli e le nostre figlie – ha detto - muoiono in prigionia e Netanyahu è impegnato a fare giri di parole. Non gli interessano né l'asse Filadelfia né i vaccini antipolio, ma solo restare al governo”.
In programma c’è per ora una manifestazione davanti al ministero della Difesa a Tel Aviv e proteste in altre città e località israeliane, mentre una lunga lista di ristoranti, cinema e teatri ha annunciato che chiuderà in segno di protesta e per incoraggiare la popolazione a partecipare alle manifestazioni. Anche i sindaci di diverse città hanno annunciato che chiuderanno gli uffici pubblici.
Non mancano le reazioni internazionali: il presidente americano Joe Biden, ha detto di essere "devastato e indignato" per la notizia. "I leader di Hamas – ha detto - pagheranno per questi crimini”. Biden si è detto però ottimista riguardo la possibilità di un accordo: “continueremo a lavorare 24 ore su 24 per raggiungere un accordo che garantisca il rilascio degli altri" rapiti, ha aggiunto
Anche Papa Francesco nel corso dell’Angelus, ha rivolto, il suo pensiero “al conflitto in Palestina e Israele che rischia di allargarsi ad altre città palestinesi".
"Faccio appello - ha detto il Santo Padre - affinché non si fermino i negoziati, si cessi subito il fuoco, e si soccorra la popolazione a Gaza dove si stanno anche diffondendo tante malattie inclusa la poliomielite".
"Gerusalemme - ha concluso - sia luogo di incontro dove i cristiani, gli ebrei e i musulmani si sentano rispettati e accolti, e nessuno metta in discussione lo status quo dei rispettivi luoghi santi".
Alessandro Martegani