L’odierno G20 straordinario sull’Afghanistan, in videoconferenza, presieduto dall’Italia, vede la partecipazione dei capi di Stato e di Governo della gran parte dei Paesi; la Cina è invece rappresentata dal ministro degli Esteri Wang Yi. La riunione, organizzata su iniziative del presidente del Consiglio italiano, Mario Draghi, verte in particolare sulle “promesse tradite” dei talebani sui diritti delle donne ed il segretario generale dell’Onu, Antonio Guterres ha puntato il dito contro il governo dei mullah.
Tre i principali argomenti previsti nel vertice: il sostegno umanitario, la lotta al terrorismo e la garanzia della libertà di movimento sia all'interno che all'esterno dei confini dell'Afghanistan per tutti i soggetti, dai locali agli operatori stranieri delle ong.
Ma Draghi ha definito una priorità anche la condizione femminile, posta al centro dell’agenda. L’obiettivo è quello di trovare le motivazioni per spingere i mullah a garantire i diritti delle donne, con il pieno ritorno nel mondo dell’istruzione e nei luoghi di lavoro, fino al riconoscimento del loro ruolo nella vita politica. Attualmente sono circa due milioni le giovani donne escluse dal sistema educativo.
Il summit, che anticipa il G20 di Roma in presenza del 30-31 ottobre, è allargato a Paesi Bassi, Spagna, Singapore e Qatar, oltre che a diverse organizzazioni internazionali, tra cui Nazioni Unite, Banca mondiale e Fondo monetario internazionale, per cercare il massimo coinvolgimento possibile. Per la Ue presenti i suoi vertici politici, Charles Michel e Ursula von der Leyen.
Il ministro degli Esteri italiano, Luigi Di Maio, intanto ha anticipato di aver chiesto di aumentare i fondi per la cooperazione in Afghanistan per aiutare i civili. Di Maio ha spiegato che bisogna evitare che lo Stato collassi, altrimenti ci saranno flussi migratori incontrollati verso i Paesi limitrofi, con la conseguente destabilizzazione. Va trovato un metodo per finanziare lo Stato senza dare soldi ai talebani, ha concluso il ministro.
Davide Fifaco