Nel Niger è avvenuto un colpo di stato militare e il Presidente Bazoum è attualmente detenuto dalla Guardia Presidenziale. Le forze di sicurezza hanno trattenuto il Capo dello Stato nella capitale Niamey. Il timore di Unione Europea e Stati Uniti è di perdere uno degli ultimi alleati-chiave nella regione. Sta crescendo la tensione internazionale per il golpe in Niger, che rischia di divenire l'ennesimo scossone alla stabilità dell'Africa occidentale. I golpisti hanno reso noto con un messaggio televisivo la sospensione di tutte le istituzioni, la chiusura delle frontiere e l'imposizione del coprifuoco dalle 22 alle 5 di mattina. Il motivo del colpo di stato è stato indicato nel continuo degradarsi della situazione della sicurezza e nella cattiva gestione economica e sociale del paese. Nel frattempo si assommano le condanne e gli appelli al rilascio di Bazoum a partire dall'Unione Africana, dalla Comunità Economica degli Stati dell'Africa occidentale e dall'Unione Europea, con il responsabile della diplomazia di Bruxelles che si è espresso contro tutti i tentativi di destabilizzazione della democrazia e della stabilità del Paese. Gli Stati Uniti si sono dichiarati profondamente preoccupati per lo scenario che si è venuto a creare e hanno chiesto la liberazione del Presidente, seguendo la condanna espressa dal Segretario ONU Guterres, che ha parlato di cambio di Governo incostituzionale. Il Niger è uno dei pochi paesi dell'area che ha mantenuto uno stretto rapporto con la Francia ed è destinatario di investimenti provenienti dagli Stati Uniti e dagli Stati europei, con Washington che ha dichiarato di avere investito circa mezzo miliardo di dollari dal 2012 per favorire la stabilità e la Germania che sta per dispiegare un contingente all'interno di una missione militare europea. Gli analisti hanno evidenziato che la caduta del Niger in mano a una giunta militare ostile all'attuale Presidente potrebbe privare i partner occidentali dell'unico punto di riferimento nella regione.
Franco de Stefani