Foto: EPA
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Durante un discorso che il Premier di Haiti Ariel Henry ha fatto dopo avere rassegnato le dimissioni è stato riconosciuto che il Paese necessita di stabilità e pace. Henry ha dichiarato che lui e il suo governo se ne andranno subito dopo l'inaugurazione del Consiglio e che l'attuale esecutivo uscente sarà il Governo provvisorio finché non verranno nominati un nuovo Premier e un nuovo gabinetto. Henry è stato il premier più longevo dall'istituzione della Costituzione nel 1987. Haiti non ha un Presidente né un parlamento e non effettua elezioni dal 2016. Le gang che controllano gran parte del Paese hanno lanciato una serie di attacchi contro siti strategici della capitale Port au Prince chiedendo le dimissioni di Henry. Le dimissioni sono state rese note dal Presidente della Comunità dei Caraibi Irfaan Ali nel corso di una conferenza stampa avvenuta a Kingston, in Giamaica, indicando di attendersi un accordo per un Governo di transizione che apra la strada all'instaurazione pacifica del potere. In precedenza, al termine di un vertice a Kingston convocato dalla Comunità, alla presenza del Segretario di Stato americano Blinken, è stato convenuto che dovevano essere le parti haitiane a ideare e gestire un progetto che portasse alla ricostruzione politica e isitituzionale del Paese. Al vertice erano presenti rappresentanti dei Paesi della regione, dell'ONU, del Canada, del Brasile, della Francia e del Messico. Irfaan Ali ha confermato che è in preparazione un piano a lungo termine per la ricostruzione di Haiti. La sintesi dei lavori è stata tracciata da Blinken che, dopo avere indicato la cifra di 300 milioni di dollari di stanziamenti per il futuro haitiano, ha ricordato che sono tre i punti per la transizione, vale a dire la costituzione di un Consiglio presidenziale, l'intervento della missione multinazionale guidata dal Kenya e il rafforzamento della Polizia, presupposto per elezioni generali.

Franco de Stefani