Il conflitto in Ucraina e la morte dell'oppositore Alexei Navalny non sembrano fermare lo scambio di "battute" tra gli Stati Uniti e la Russia che si trovano più distanti che mai. Gli USA, insieme a molti altri Paesi ritengono quest'ultima colpevole di quanto accaduto a Navalny e sono già pronti ad annunciare un pacchetto di nuove sanzioni. Dure le parole di Biden durante un comizio rivolte a Trump che aveva paragonato i suoi problemi con il sistema giudiziario statunitense a quelli vissuti dall'oppositore in Russia e ancora più pesanti gli insulti rivolti a Putin durante un evento pubblico di raccolta fondi in California, dove lo ha definito pazzo insieme ad altri epiteti poco eleganti. "Dobbiamo preoccuparci di lui e della guerra nucleare, ma la vera minaccia esistenziale per l'umanità è il cambiamento climatico" ha sottolineato ai giornalisti presenti. Non è la prima volta che il Presidente USA offende pubblicamente il leader russo, appellato "macellaio" e "criminale di guerra" in passato. Non è tardata ad arrivare però la secca replica di Mosca: il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, ha definito le frasi della Casa Bianca "vergognose e imbarazzanti per gli Stati Uniti". "Le rozze dichiarazioni provenienti dalla bocca del leader americano - ha aggiunto Peskov in un'intervista al giornalista televisivo Pavel Zarubin, ripresa dalle agenzie russe - difficilmente possono essere nocive per Putin." Ha inoltre aggiunto: "Biden sta dimostrando comportamenti in stile hollywoodiano per servire interessi politici interni. Putin non ha mai usato una parola volgare nel rivolgersi a un altro Capo di Stato. Mai successo. Pertanto, penso che tale vocabolario svilisca l'America stessa". Distacco che non è mancato neanche tra il segretario di stato americano Antony Blinken e il capo della diplomazia russa Sergei Lavrov; i due a Rio de Janeiro, alla riunione dei ministri degli Esteri del G20 non hanno avuto alcun contatto. Un incontro che forse potrebbe avvenire anche se al momento non è ancora chiaro. L'ottantunenne Biden, conosciuto e noto per non poche gaffe, sta perdendo sempre più consenso tra l'elettorato statunitense. Secondo l'ultimo sondaggio della Quinnipiac University, il 67% degli americani lo ritiene troppo anziano per un secondo mandato.
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