La giunta militare al potere nel Niger ha rifiutato l'ultimo tentativo diplomatico di liberare e reintegrare il Presidente destituito Bazoum. I militari hanno respinto la visita proposta dai rappresentanti del blocco regionale dell'Africa occidentale, dell'Unione Africana e dell'ONU motivando il rifiuto con evidenti ragioni di sicurezza nel clima di minaccia contro il Niger. La minaccia era di usare la forza nel caso la giunta non avesse reintegrato Bazoum entro domenica, scadenza ignorata. L'ECOWAS ha approvato l'intervento militare il prima possibile per rimuovere i governanti militari, ma i tempi e i termini dell'intervento sono andati sfumando fino al rinvio, a data da destinarsi, dei tavoli preparatori. La riunione dei Capi di Stato Maggiore, che avrebbe dovuto tenersi oggi nella Capitale del Ghana Accra è stata infatti rinviata per ragioni tecniche, secondo quanto riferito da fonti militari regionali. L'incontro aveva come obiettivo illustrare ai vertici di ECOWAS le migliori opzioni relativamente al dispiegamento della forza di attesa. Intanto il Capo della giunta militare Thiani ha firmato un decreto per la formazione di un Governo di transizione con venti Ministri, sia militari che civili. Tutti i membri del nuovo Governo erano presenti alla riunione escluso quello incaricato degli Affari Esteri che attualmente non si trova nel Niger. La Russia nel frattempo si è detta contraria a un intervento armato ritenendo che potrebbe provocare una forte destabilizzazione nella regione del Sahel attraverso un comunicato del Ministero degli Esteri di Mosca apparso nel suo sito web. Nella nota si aggiunge che il Cremlino è invece favorevole a sforzi di mediazione da parte della Comunita' Economica degli Stati dell'Africa occidentale.
Franco de Stefani