Foto: BoBo/Žiga Živulović jr.
Foto: BoBo/Žiga Živulović jr.

Il direttore generale del Policlinico di Lubiana, Marko Jug, ha valutato che il piano d'azione per migliorare il sistema di appalti pubblici, è un documento di qualità che garantirà procedure più opportune per l'acquisto di apparecchiature e altri dispositivi sanitari. Secondo le sue parole, il Centro clinico ha già attuato alcune misure per diminuire i rischi di irregolarità in questo settore, evidenziati dalla Corte dei Conti. L'obiettivo del documento è che gli acquisti avvengano nel modo più corretto e conforme alla legge possibile, per prevenire possibili abusi o rilevare eventuali irregolarità. Il Consiglio del Policlinico ha accolto anche un nuovo regolamento sull’integrità, ha spiegato ancora Jug.
Il direttore generale è comunque consapevole che, nonostante tutto, ci saranno sempre delle anomalie, perciò, in conformità con la legge, sono stati istituiti dei canali per segnalare eventuali casi del genere.
Secondo il vicedirettore generale per le attività di acquisto, Drago Kreš, sono state introdotte anche nuove tecniche di acquisto che consentiranno all'istituto di risparmiare.
Intanto il neurochirurgo Roman Bošnjak, già al centro delle polemiche per aver effettuato un intervento su un paziente straniero per il quale, oltre al pagamento del costo dell'operazione, aveva chiesto pure il versamento di 6.000 euro su un conto bancario di Hong Kong a titolo di consulenza, ha ricevuto un'altra lettera di richiamo prima del licenziamento. Il nuovo avvertimento è legato alla parentela del medico con uno dei fornitori del Policlinico, di cui il chirurgo non aveva informato il suo superiore. La trasmissione Tarča, a metà marzo, lo ricordiamo, aveva rivelato un forte legame della famiglia di Roman Bošnjak con l'azienda che ha generato quasi tutti i suoi ricavi facendo affari con il reparto di neurochirurgia del Centro clinico di Lubiana. Jug ha sottolineato che il servizio di sicurezza aziendale ha rilevato che Bošnjak non ha avuto nessuna "influenza diretta sulla selezione dei prodotti e non ha partecipato nemmeno alle procedure di appalto". Nonostante la nuova lettera di richiamo prima del licenziamento, il neurochirurgo continua a lavorare, le due questioni infatti non sono collegate.


E. P.