Foto: MMC RTV SLO/Foto: BoBo
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Una misura da applicare in caso di squilibri sui mercati con conseguenti rischi di tagli occupazionali. La proposta di legge mira, come in altri paesi dell'UE, a tutelare i posti di lavoro, scongiurando di conseguenza licenziamenti che diventerebbero inevitabili per gli effetti negativi della crisi in settori spesso strategici. I rappresentanti del mondo imprenditoriale e i sindacati attendono da mesi che la legge diventi operativa, a seguito dei vari allarmi causati dalla crisi nell'industria automobilistica che sta colpendo duramente l'Europa e non solo, e che vede la Slovenia direttamente coinvolta, soprattutto attraverso le aziende di componentistica veicoli. In base alla proposta di legge, le richieste di sostegno riguarderebbero quelle aziende i cui titolari ritengono che ad almeno il 30 percento della manodopera impiegata mensilmente non possa venir garantito perlomeno il 90 percento del volume di lavoro abitualmente svolto. L'ammontare del parziale sussidio in busta paga sarebbe pari al 60 percento del salario lordo percepito. In sostanza si tratterebbe di attivare "contratti di solidarietà", con riduzione di orario e di salario, compensato da provvedimenti di parziale sostegno al reddito attraverso un intervento legislativo, per mantenere e difendere i livelli occupazionali, oppure con contratti collettivi che mantengono i posti di lavoro con riduzione per tutti dell'orario e del salario, ma con l'intervento del Governo che compensa parte della perdita del reddito. Nel quadro delle trattative sul disegno di legge, avviate nella seconda metà di dicembre, i datori di lavoro hanno proposto tra l'altro di estendere la fascia di fruitori di tale sostegno, includendo nel provvedimento anche le aziende in grado di garantire un lavoro ad orario ridotto anche al disotto della metà dell'intero orario di servizio.

Delio Dessardo