I deputati della maggioranza si sono dati appuntamento in Piazza della Repubblica invitando gli aventi diritto al voto di partecipare al referendum in massa e votare a favore dell’attuazione delle leggi sulla riorganizzazione del governo, sull’assistenza a lungo termine e sulla radiotelevisione pubblica. Hanno sottolineato l'importanza dei referendum e aggiunto che votando gli elettori mostrerebbero ancora una volta che tipo di politiche desiderano e che il risultato delle ultime elezioni parlamentari non è stato casuale. Bojan Sajovic di Svoboda-Libertà ha sottolineato la necessità di “dimostrare con un'affluenza numerosa che desideriamo una Slovenia diversa, e delle prassi politiche differenti”. “Sono stati gli elettori a indicare quale tipo di politica desiderano e quale invece è stato rifiutato” ha detto Jani Prednik capogruppo degli Sd riferendosi all’esito delle ultime elezioni politiche. Matej Vatovec della Levica-Sinistra dicendosi sicuro che gli elettori comprendono il significato dell’istituto referendario ha fatto l’esempio del referendum sulle acque. I tre hanno poi nuovamente evidenziato un presunto abuso dei contenuti grafici del referendum, dove sono apparsi numerosi manifesti con gli stessi contenuti grafici di quelli utilizzati della campagna per il SÌ, solamente che “trattandosi di un furto dell’identità elettorale” promuovevano di cerchiare il NO. “Saranno gli organi competenti ad occuparsene” ha sottolineato Sajovic. Il Partito democratico, promotore del triplice NO, d’altro canto sostiene che il governo è privo di argomenti e di conseguenza fa ricorso alle manipolazioni e alla diffusione di falsità per sostenere le loro tesi, ne sono convinti Alenka Jeraj, Zvonko Černač e Branko Grims; “le tre normative preposte sono dannose sia per le persone che per lo stato e vanno respinte, negati i diritti alle persone che necessitano dell’assistenza a lungo termine” ha detto Černač. La legge approvata, dall’Sds, sarebbe a detta di Černač fattibile e il governo di centro destra l’avrebbe attuata a partire dal primo di gennaio. Per quanto riguarda la legge sull’RTV di Slovenia, la Jeraj ha sottolineato che la normativa proposta non andrà a depoliticizzare l’ente e gli esponenti della società civile possono essere comunque politicamente molto schierati, ha fatto l’esempio di Janez Kocjančič, proposto dal Comitato Olimpico, ma comunque personaggio molto attivo politicamente. Grims ha invece evidenziato l’aumento dei costi per le casse dello stato che la legge sulla riorganizzazione del governo comporterebbe con l’aumento dei numeri dei Ministeri.

Dionizij Botter

Foto: MMC RTV SLO
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