Foto: Reuters
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I continui controlli da parte dell'Ispettorato non sembrano aver ancora debellato il fenomeno dell'abusivismo edilizio in Slovenia. Nonostante le 255 demolizioni effettuate nel 2023, i circa 2.900 procedimenti ancora aperti dimostrano la gravità della situazione. Sulla base delle ultime stime, entro la fine di quest'anno, l'Ispettorato prevede di demolire tra i 30 e i 40 dei 100 edifici abusivi individuati. Le operazioni di smantellamento sono già iniziate, soprattutto lungo la fascia costiera, e nei prossimi mesi ne sono previste molte altre nelle zone di Lubiana e Celje. In presenza di opere edilizie realizzate in violazione alle leggi, l'autorità competente emette un provvedimento con il quale ordina al responsabile dell'abuso edilizio di provvedere alla demolizione o al ripristino dello stato dei luoghi. Qualora questo non venisse fatto, l'ispettorato ha il diritto di procedere all'abbattimento a spese del proprietario della struttura. L'attività ispettiva, fa sapere la direttrice dell'Ufficio Andreja Troha, è orientata soprattutto verso le costruzioni che rappresentano un pericolo per l'uomo e l'integrità del territorio. Per fare fronte a questa problematica, l'ispettorato ha stanziato 500.000 euro, un investimento che dimostra la forte determinazione delle autorità nel contrastare il fenomeno, far rispettare le normative ripristinando al contempo l'ordine urbanistico. Nonostante gli sforzi però, fa notare ancora Troha, garantire il rispetto delle norme edilizie è un'impresa ardua. La carente dotazione di personale, unita alla complessità delle procedure, rende difficile contrastare il numero crescente di casi legati agli abusi edilizi. Le demolizioni coattive, pur essendo un deterrente necessario, rappresentano l'ultima risorsa, quando tutte le altre azioni preventive si sono rivelate inefficaci.