La ministra della Cultura e segretaria di Sinistra/Levica, Asta Vrečko. Foto: BoBo
La ministra della Cultura e segretaria di Sinistra/Levica, Asta Vrečko. Foto: BoBo

Per una legge che deve colmare un vuoto di oltre 20 anni, due settimane di ulteriore approfindimento non rappresentano un problema. La coalizione di maggioranza ha deciso così di ritirare dall'ordine del giorno della seduta di giovedì della commissione Cultura il dibattito sul cosiddetto Media Act, la legge sui media che rimanda anche al modello europeo cui inevitabilmente fa riferimento.
L'iter legislativo è stato avviato dal governo, e dopo le consulenze di professionisti ed esperti di settore, anche il servizio legislativo della Camera di Stato ha indicato alcune modifche. Per queste ragioni i partiti della maggioranza hanno deciso di lavorare per altri 15 giorni agli emendamenti appropriati per trovare soluzioni che tengano conto di queste correttivi. L'obiettivo di fondo rimane intatto, ovvero garantire il diritto a un'informazione indipendente, libera e completa, che tenga inevitabilmente conto del mutevole mondo dei media. Per questo la ministra Vrečko, portabandiera di questa legge che andrà a toccare in particolare l'Agenzia di stampa slovena (STA) e l'ente Radiotelevisivo pubblico sloveno (RTVSLO), ha spiegato che non verrà stravolta la sostanza, ma in questo lasso di tempo si lavorerà su questioni procedurali e tecniche per rendere ottimale una legge che riguarda la società slovena nella sua interiezza. In modo da ricercare il più ampio consenso possibile su un tema che riguarda tutti.

Valerio Fabbri