Foto: BoBo
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La Slovenia, alla pari di altri paesi comunitari, reintroduce per 10 giorni, prorogabili, i controlli alla frontiera con la Croazia e Ungheria a causa della mutata situazione in Europa e in Medio Oriente e la necessità di rafforzare la sicurezza interna dell'Unione Unione europea. Nel decreto firmato dal ministro degli interni Boštjan Poklukar ci sono 14 valichi di frontiera, 12 con la Croazia e 2 con l'Ungheria, punti di controllo sorvegliati dalla polizia e attraverso i quali è acconsentito il transito per merci e di tutti i cittadini che hanno le condizioni di ingresso ovvero i documenti in regola, e ci sono inoltre altri 18 valichi, di seconda categoria, destinati ai cittadini provenienti dallo spazio Schengen, a questi non ci sarà una presenza permanente della polizia, che interverrà qualora necessario. Come specificato dal ministero degli interni qui rientrano tutti i cittadini europei, più quelli provenienti da Norvegia, Islanda, Svizzera e Liechtenstein e i loro familiari a prescindere dalla cittadinanza.

Tra i valichi interessati dalla direttiva ci sono anche quelli internazionali di Dragogna e Sicciole nel comune di Pirano e Socerga nel comune città di Capodistria.

Come noto anche l' Italia rispristina i controlli al confine, Poklukar, rilevano dal ministero, nei colloqui con l'omologo italiano Piantedosi ha sottolineato che l'importante è che il provvedimento sia temporaneo e proporzionato, e che i controlli non influiscano negativamente sulla vita quotidiana dei cittadini sloveni e che "non spezzino i legami culturali, familiari e di amicizia tra le persone che vivono nei pressi del confine". La Slovenia ha notificato la decisione di ripristinare i controlli agli ex valichi di frontiera, come da prassi, anche la Commissione europea. (ld)