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Il quadro epidemiologico della Slovenia resta pressoché stabile, l'incidenza di positivi ieri è stata del 26%. Quasi 1400 le persone che hanno contratto il coronavirus a fronte di oltre 5300 test effettuati. Restano particolarmente oberati gli epidemiologi, che visto l'elevato numero di persone che quotidianamente risultano contagiate, non riescono a contattarle tutte. Particolarmente critica la situazione nelle residenze per anziani, dove si riporta un costante incremento di positivi.
In Slovenia lo stato di epidemia sarà prolungato di altri 30 giorni, visto l'elevato numero di contagi in tutto il paese. Il decreto del governo entrerà in vigore mercoledì e lo stato di epidemia durerà, così, fino al 17 dicembre. Intanto, oggi sono entrate in vigore ulteriori misure restrittive volte a rallentare la diffusione del coronavirus nel paese e a far diminuire nuovi contagi e ricoveri. Il ministro della salute, Tomaž Gantar, ha annunciato che se i provvedimenti daranno i risultati sperati tra due settimane verranno alleggeriti.
In Italia sono 27.354 i nuovi casi di Coronavirus registrati nelle ultime 24 ore. Valore in calo rispetto a ieri, a fronte però di un minor numero di tamponi. Primo giorno in zona di rischio arancione per il Friuli Venezia Giulia, dove si registrano 500 nuovi contagi e le prime sanzioni per il mancato rispetto delle norme anti-Covid. Sotto osservazione l'aumento dei ricoveri nelle terapie intensive.
Da oggi entrano in vigore una serie di novità anche per quanto riguarda gli spostamenti oltreconfine, mentre il governo di Lubiana è in procinto di inasprire le sanzioni per i trasgressori delle restrizioni.
Preoccupano gli effetti delle misure anti covid sulle attività economiche. Molti infatti lamentano il fatto che gli introiti della stagione estiva non basteranno a coprire le spese della nuova chiusura. Ne abbiamo parlato con alcune esercenti del capodistriano.
Di come la Slovenia sta affrontando l'epidemia e degli errori che secondo l'opposizione sarebbero stati commessi dal governo, ha parlato oggi anche il premier Janez Janša nell'ambito del question time in apertura della sessione straordinaria della Camera di Stato.
Resta stabile il numero dei nuovi contagi in Croazia, pur essendoci misure antiepidemiche più blande che in altri Paesi. Lo rileva la Task force della protezione civile nazionale.
In Slovenia cala leggermente la curva dei contagi da coronavirus, 920 nella giornata di ieri, di cui 5 in regione, ma a fronte di un numero molto basso di test effettuati. 32 sono invece i morti nelle ultime 24 ore. Domani intanto, scattano nuove misure restrittive: per almeno due settimane vengono sospesi i trasporti pubblici e chiusi gli esercizi commerciali non essenziali.
Ha avuto un rallentamento il progetto sul ripristino degli odonimi storici in Cittavecchia a Fiume. Su un binario morto anche la collocazione sulle strade d'accesso alla città dei cartelli con la dicitura bilingue Rijeka - Fiume.
Presso il Castello di Pisino, il Museo etnografico dell'istria ha allestito la mostra "In movimento. I commercianti ambulanti in istria". La rassegna, visitabile sino alla primavera prossima, si concentra in particolare sul Novecento, e tratta il commercio di prodotti tradizionali, le fiere, il ruolo delle donne, e il contrabbando.
Il libro "Cinema e vita quotidiana a Pola 1919-1943" di Sanela Pliško e David Orlović -pubblicato in lingua croata dal Pola Film Festival- racconta la vita nella città dell'Arena al tempo dell'amministrazione italiana. Superati i dissesti economici e demografici del primo dopoguerra, la ripresa si ha negli anni Trenta, con una città che ritorna anche a divertirsi, come testimoniato dall'intensa attività sociale: dal cinema alla musica, dallo sport alla lirica all'anfiteatro romano.
In Slovenia resta sostanzialmente stabile il numero delle nuove infezioni da coronavirus: 1.731 nella giornata di ieri, 41 invece i nuovi decessi. Mentre la pressione sugli ospedali continua ad aumentare, le autorità sanitarie affermano che la pandemia non ha ancora raggiunto il suo apice.
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