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In Slovenia si registrano 6 nuovi contagi e una vittima da Covid-19. Intanto la coalizione di governo chiede la costituzione di una commissione parlamentare d'inchiesta, che avrà il compito di indagare le modalità nelle procedure di acquisto di materiale sanitario protettivo e i provvedimenti adottati dalla Slovenia per limitare la diffusione del COVID-19. Sullo stesso argomento anche i 4 partiti dell'opposizione hanno inoltrato una propria richiesta di indagine.
Dopo due giorni di curva piatta in Slovenia sono tornati a salire i casi di coronavirus, ieri sono stati registrati 6 contagi. Intanto in attesa dei risultati ufficiali dell'analisi a campione effettuata nel paese, il ministro della salute, Tomaž Gantar, ha dichiarato che una persona su trenta ha contratto il coronavirus.
A causa del lockdown degli ultimi due mesi, il commercio al dettaglio in Slovenia rischia di pedere fino a 7 miliardi di Euro, ossia oltre il 20% del fatturato annuo. Sono le prime stime della camera di commercio. Gli esercenti chiedono al governo di consentire, come fatto dall'Austria, l'apertura dei negozi più piccoli situati nei centri commerciali.
Dopo quasi due mesi di chiusura causa il coronavirus, oggi in tutta la Slovenia hanno riaperto bar e ristoranti, anche se per ora solo quelli che dispongono di spazi all'aperto. Hanno ripreso con l'attività pure barbieri e parrucchieri. Rimangono comunque in vigore le misure precauzionali come la distanza tra le persone, l'utilizzo delle mascherine e l'obbligo di disinfettare continuamente locali e attrezzi del mestiere.
Per il secondo giorno consecutivo non si registrano nuovi casi di contagio nel Paese e scende anche il numero dei pazienti in terapia intensiva, ad oggi sono 20. Un morto per complicazioni da Covid-19 nelle ultime 24 ore fa salire il numero complessivo delle vittime a 97. È slittata intanto a domani la pubblicazione dei risultati dello studio nazionale sulla diffusione del virus.
Quella Istriana è la prima regione della Croazia ad essere stata raggiunta dal coronavirus, e da sabato è anche la prima ad essersene totalmente liberata. Ragion per cui il processo di riapertura graduale delle attività non sta subendo ritardi e la vita sembra tornare lentamente alla normalità. "Il virus, però, può tornare", avvertono dalla task force regionale, perciò "il rispetto delle misure anti-contagio è quanto mai necessario".
I partiti dell'opposizione hanno annunciato oggi una mozione di sfiducia nei confronti del ministro dell'economia Zdravko Počivalšek. Sarebbe lui, questo il loro giudizio, il principale responsabile di tutta una serie di irregolarità nell'acquisto di materiale sanitario, come ventilatori polmonari e di altri dispositivi di protezione.
In Slovenia per la prima volta non è stato registrato nessun nuovo contagio, da quando, lo scorso 4 marzo, è stato riscontrato il primo caso di covid 19 nel paese. Purtroppo ci sono due nuovi decessi, ma i dati nel complesso, confermano che l'infezione è sotto controllo.
Vista la situazione stabile del quadro epidemiologico, dopo uno stop di quasi due mesi, da domani in Slovenia riaprono numerose attività, fra cui gli spazi all'aperto di bar e ristoranti, nonché parrucchieri e negozi di abbigliamento. Tornano a pagamento anche i parcheggi comunali. La ripartenza però non sarà rapida né semplice, complici le numerose nuove regole da osservare.
Anche se lunedì scorso il Museo archeologico dell'Istria a Pola ha riaperto ai visitatori due gallerie museali, prosegue l'attività degli archeologi polesi sul sito web e sulla pagina Facebook del museo. Ai visitatori virtuali si propone la riscoperta dei gioielli del patrimonio archeologico istriano, mentre un'attenzione particolare è dedicata alla popolazione scolastica, con laboratori e lezioni online.
Il premier sloveno Janez Janša è tornato sulla vicenda delle modalità di acquisto del materiale sanitario e dei dispositivi di protezione individuale, ribadendo piena fiducia al ministro dell'economia Zdravko Počivalšek. Intanto, la Geneplanet una fra le società coinvolte nelle polemiche, ha chiesto al governo di rescindere il contratto sulla fornitura di respiratori. Continuano intanto le proteste del cosiddetto "popolo delle biciclette".
Resta stabile la situazione epidemiologica in Slovenia. Nella giornata di ieri sono stati registrati cinque nuove infezioni e un solo decesso. A confermare il trend positivo anche lo studio dell'istituto di microbiologia ed immunologia sulla diffusione del COVID-19 nel Pese.
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