L'indagine svolta dall'associazione presieduta da Inga Remeta ha voluto fotografare lo stato dell'arte generale della società slovena, naturalmente considerando gli effetti dell'emergenza sanitaria, segnalando tuttavia agli effetti negativi riscontrati nel settore dei liberi artisti, dei media e della cultura alternativa. Nel 2020-ha osservato la presidente Remeta, con l'insiedamento della nuova compagine governativa, lo spazio di manovra per l'espletamento dei diritti democratici e di libertà di espressione si è sensibilmente ridotto, mentre al settore cultura viene riservata un'attenzione insufficiente. In quanto la cultura rappresenta un valore di per se è sempre più manifesta l'insoddisfazione di quanti operano in questo campo. La cultura è stata considerata dai vari decreti anricoronavirus molto di rado e con misure atte ad alleviare la crisi del settore e degli operatori individuali, delle organizzazioni non governative, inconsistenti. Chi di dovere, in primo luogo il Ministero competente, dovrebbe invece preoccuparsi della situazione che si presenterà fra qualche mese, ad emergenza sanitaria finita. Il programma per la ripresa in Slovenia, nell'ambito del Recovery found della UE, è ancora in alto mare e invece entro aprile dovrebbe venire definito nei dettagli. E' importante già da adesso sapere quali saranno i meccanismi adottati e in quali settori della cultura si interverrà. La generalizzata insoddisfazione insomma di quanti operano in questo campo ben si inquadra nell'azione che ha portato alla mozione di sfiducia del ministro Vasko Simoniti, che proprio oggi sarà proposta in discussione alla camera di stato. (mid)