Un viaggio sensoriale nel variegato, sofferto, caotico e vitale universo di Frida Kahlo.
Un percorso espositivo che tra dipinti, litografie, foto, lettere e installazioni multimediali, mira a far emergere la personalità dell'eclettica artista, icona di ribellione e femminismo, di passione e di stile. È la mostra "Frida Kahlo. Il Caos dentro", allestita a Trieste fino al 23 luglio, un'occasione per entrare negli ambienti dove visse questa pittrice messicana nata nel 1907, per capire, attraverso i suoi scritti e la riproduzione delle sue opere, la sua poetica e il fondamentale rapporto con Diego Rivera, artista e marito costantemente infedele, per vivere, attraverso abiti, gioielli e oggetti, la sua quotidianità e gli elementi della cultura popolare tanto cari all'artista. Il Salone degli Incanti ospita anche l'opera originale "Piden aeroplanos y les dan alas de petate", un olio del 1938 ispirato a un episodio dell'infanzia. Tra le opere originali alcune litografie acquerellate di Rivera e 150 scatti di uno dei più noti fotografi del Novecento, il colombiano Leo Matiz, grande amico di Frida, che la immortalò intorno ai trent'anni.
A raccontare la vita della pittrice, poi, emissioni filateliche e la riproduzione virtuale di 15 suoi autoritratti, a partire dal primo, realizzato nel 1926. La mostra presenta infine due film, uno sulla storia d'amore tra Frida e Diego, l'altro focalizzato sul grave incidente che la costrinse per mesi a letto, sopra il quale i genitori le avevano posizionato uno specchio in modo che potesse continuare a dipingere ritraendosi.
Quest'ultimo film è proiettato in una sala cinema 10D ad alta tecnologia, con effetti speciali, per un'esperienza multisensoriale calata nella vita e nell'universo di Frida Kahlo.