Le principali compagnie aeree europee hanno cancellato, da aprile a metà luglio quasi quasi 65 mila voli e sino fine agosto il quadro potrebbe peggiorare e arrivare a superare abbondantemente le 150 mila cancellazioni. Un vero caos. La causa è da ricercare in parte negli scioperi del personale di terra e di bordo che chiedono stipendi e condizioni di lavoro migliori, dei licenziamenti avvenuti durante la pandemia che hanno portato alla carenza di personale nel periodo più florido per il turismo, ma anche del caro carburante. Situazioni che hanno messo il mondo delle low cost con le spalle al muro. Difficilmente nell'immediato futuro si tornerà alla situazione pre-Covid, anzi, ne è convinto Arnaud Feist, amministratore delegato dell'aeroporto di Zaventem, a Bruxelles, tra gli scali più colpiti dagli scioperi. Il modello a basso costo ha raggiunto i suoi limiti, sostiene e, con la situazione attuale i prezzi dei biglietti aumenteranno. Dello stesso avviso anche l'amministratore delegato di Ryanair, Michael O'Leary che, precisa - "Nei prossimi quattro o cinque anni i prezzi aumenteranno, il costo di un biglietto era diventato troppo economico". In effetti, il costo del biglietto aereo viene dai salari o dalle condizioni delle persone che ci lavorano. Un ruolo non indifferente lo svolgono anche le compagnie di bandiera, che nonostante i generosi aiuti di Stato ricevuti dai vari governi, hanno tagliato i costi a partire proprio dai lavoratori. Ad esempio, il gigante tedesco Lufthansa, nel 2019 aveva 138mila impiegati tra cabina e terra, oggi ne ha 100mila. Pure AirFrance ha tagliato di oltre 10mila unità il suo personale. E lo stesso è avvenuto nella moltitudine di società esterne che gestiscono i servizi aeroportuali, dai bagagli ai controlli. Gli aeroporti, quindi, non hanno abbastanza personale per gestire la nuova ondata di voli. Nell'industria dei viaggi europea, secondo Bloomberg, sono a oggi vacanti ben 100mila posti di lavoro: chi prima della pandemia era impiegato in aeroporto, ha trovato altre occupazioni. E adesso non vuole tornare indietro. Non ultimo a pesare sul costo del biglietto aereo è il caro carburante. Per tutte queste ragioni, l'era dei voli low cost potrebbe scomparire.
Corrado Cimador