Sempre più critica la situazione in Ucraina. Il consigliere del presidente Volodymyr Zelensky ha affermato che Kiev è pronta a negoziare uno status neutrale con la Russia, ma deve ricevere in cambio garanzie sulla sicurezza. La priorità rimane anche l’incolumità del capo di Stato ucraino, sottolineano le autorità europee, che continuano a promettere sostegno al Paese e azioni mirate per colpire la Russia dove più fa male. Al contrario, la Cina si è opposta a qualsiasi azione illegale che leda i diritti e gli interessi legittimi di Mosca. Lo ha reso noto il portavoce del ministero degli Esteri, ricordando che, dal 2011, gli Stati Uniti hanno imposto oltre cento sanzioni alla Russia, strumenti che sono risultati inefficaci per risolvere le tensioni. Le misure restrittive portano solo grandi difficoltà all'economia e al sostentamento delle persone, ha spiegato. Per questo motivo Pechino spera che le parti interessate cerchino di risolvere il problema attraverso il dialogo. Il pacchetto di sanzioni, coordinato da Stati Uniti e Consiglio Ue, andrà a colpire il 70 per cento dell'economia russa. Queste coprono il settore finanziario, energetico, quello dei trasporti, l'export di beni, la politica dei visti e l'inserimento nella lista nera, e con nuovi criteri, di personalità russe. L'impatto delle sanzioni si farà sentire anche in Europa. Ne sono consapevoli i ministri dell'Economia, secondo cui il costo della reazione alle violazioni delle leggi internazionali, è un costo che gli europei devono affrontare.
Maja Novak