Nell'annunciare le sanzioni, la presidente della Commissione europea Ursula Von der Leyen, aveva parlato di aggressione russa nei confronti dell'Ucraina. Concorde Charles Michel, presidente del Consiglio europeo, che ha da parte sua commentato la decisione di Putin di riconoscere le repubbliche separatiste del Donbass definendola illegale e inaccettabile. L'iniziativa di Putin viola il diritto internazionale, l’integrità territoriale e la sovranità ucraina, ma soprattutto gli impegni internazionali della Russia, tra cui in parte anche gli accordi di Minsk. Questi, spiega Mosca, non sono più in agenda, siccome le garanzie di sicurezza per la Russia ora sono la priorità. Il pacchetto di sanzioni voluto dai ministri degli Esteri Ue coinvolgerà in primis le banche che stanno finanziando le operazioni militari russe in Ucraina e colpisce il commercio delle due regioni separatiste. Questo contiene anche misure individuali nei confronti di personalità politiche e militari responsabili della destabilizzazione dell’area.
La questione ucraina è stata discussa anche nel vertice straordinario del Consiglio Nato. L'attuale segretario generale, Jens Stoltenberg, ha fatto sapere che l'Alleanza Atlantica farà il possibile per proteggere gli alleati perché il riconoscimento delle cosiddette “Repubbliche popolari” rappresenta un'ulteriore invasione di un paese già invaso. Secondo la Nato, Mosca starebbe preparando un attacco su larga scala. Anche se ha promesso di ritirarsi, il Paese continua infatti ad incrementare la capacità bellica. Nonostante la situazione, Stoltenberg, lascia aperta la porta al dialogo, lanciando un appello affinché Mosca faccia un passo indietro, contribuendo a ridurre la tensione nella regione.
Maja Novak