Una missione di pace della Nato in Ucraina porterebbe allo scontro diretto tra le forze armate della Federazione Russa e quelle dell'Alleanza Atlantica. Ad affermarlo è il ministro degli Esteri russo, Sergei Lavrov, secondo cui la questione non riguarda più la situazione in Ucraina ma il desiderio degli Stati Uniti di dominare l'ordine mondiale. Per Lavrov, Washington non vorrebbe una rapida conclusione dei negoziati tra Mosca e Kiev; ciò sarebbe anche evidente dall'evolversi dei colloqui durante cui l'Ucraina continua a cambiare posizione. Gli Stati Uniti e altre nazioni occidentali starebbero intanto valutando una serie di iniziative per escludere la Russia dal G20. La proposta era stata avanzata dalla Polonia che avrebbe ricevuto una "risposta positiva". Su questa iniziativa, però, pesa il possibile veto di altre nazioni chiave del G20, tra cui Cina, India e Arabia Saudita. Pechino si è già espressa in merito ricordando che la Russia è un membro importante del G20 e nessun paese ha il diritto di escluderne un altro dall'appartenenza al principale forum per la cooperazione economica internazionale. Preoccupa intanto l'ultimo aggiornamento della situazione sul terreno; nonostante sia stata decisa l'apertura di nuovi corridoi umanitari in diverse città ucraine, dall'iniziativa sarebbe stata ancora una volta esclusa la città martoriata di Mariupol. Secondo il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, al momento sarebbero quasi 100 mila le persone intrappolate tra le rovine di Mariupol, sotto le bombe, senza acqua e senza medicine
Maja Novak