La premier della Serbia, Ana Brnabić ha offerto le proprie dimissioni; l'annuncio in un discorso in televisione, dove si è rivolta ai cittadini. "Sono orgogliosa di aver avuto la possibilità di ricoprire questo incarico, di lavorare per il paese", ha detto. "Quando però la società si trova ad attraversare una crisi come questa, l'unica via di uscita sono il dialogo e il confronto che però l'opposizione non vuole". Da qui la decisione di offrire le dimissioni. Brnabić ha detto di aver parlato anche con Miloš Vučević, presidente del partito serbo del progresso, al governo; si sono trovati d'accordo sul fatto che l'unica via percorribile per risolvere la crisi resta quella delle elezioni parlamentari entro l'anno. "E' il solo modo per arrivare al potere in modo democratico, non con il ricorso alla violenza", ha aggiunto Brnabić, secondo quanto riporta l'agenzia Tanjug.
Anche il presidente Aleksandar Vučić ha parlato chiaramente della possibilità di sciogliere il Parlamento e di indire elezioni anticipate. Entrambi si sono detti convinti che il ricorso alle urne sia l'unica via di uscita dall'attuale situazione in quanto l'opposizione non ha risposto all'invito al dialogo lanciato dal capo dello stato. "Aspettiamo ancor sempre di avere un confronto ma appare ormai evidente che la controparte non è di questo parere", hanno rilevato. Vučić ha poi escluso la possibilità di dare vita a un governo di transizione; "finche' sarò presidente ciò non accadrà", ha spiegato. "Il paese ha bisogno di un esecutivo con pieni poteri, che esca dal voto e che sia espressione della volontà dei cittadini", ha detto Vučić. In Serbia si susseguono a cadenza settimanale manifestazioni di protesta, dopo il doppio massacro di maggio: in una scuola di Belgrado, dove un 13.enne ha ucciso nove persone, di cui otto bambini, seguito a poca distanza da un altro a sud della capitale, dove un 21.enne ha freddato otto persone.
Delio Dessardo