Dopo tante attese, è giunto finalmente il momento della svolta. Questa mattina la presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen ha annunciato il via libera per l'apertura ufficiale delle discussioni d'adesione di Albania e di Macedonia del Nord nell'Unione Europea. "Questo momento storico è il vostro successo. Il risultato del vostro duro lavoro" - ha detto la von der Leyen. "La Commissione europea vi ha sostenuto fino in fondo e continueremo a farlo" - ha aggiunto. Le ha fatto eco il commissario europeo per l'allargamento Oliver Varhelyi - "Se l'Europa vuole vivere in sicurezza, prosperità e stabilità, deve integrare i suoi vicini Balcani. La guerra in Europa, l'invasione russa dell'Ucraina, ha dimostrato l'importanza dell'allargamento" e precisato - "Secondo me ora c'è molta più apertura verso nuovi Stati membri. Certo dovranno dimostrare di avere tutti i requisiti".
Nella capitale belga, sono presenti i rispettivi capi di governo di Skopie e Tirana, vale a dire, Dimitar Kovačevski e Edi Rama. L'apertura del negoziato di adesione all'Ue dei due Paesi è iniziata ufficialmente oggi con la prima conferenza intergovernativa dei membri dell'Ue. La Macedonia del Nord ha avuto accesso ai negoziati, dopo un'attesa di 18 anni, grazie al compromesso con la Bulgaria che ha tolto il veto in cambio del riconoscimento della comunità bulgara nel paese. Affiche' ciò avvenga Skopje deve cambiare la costituzione. Gran parte del Paese rifiuta l'adozione di modifiche legali a favore della minoranza bulgara e da tempo le proteste si susseguono. Il governo, pur avendo abbastanza voti, non ha ancora i numeri sufficienti per cambiare la costituzione, un procedimento che richiede il voto di due terzi della Camera. L'opposizione ha già annunciato che non ci sarà modo di approvare una modifica alla costituzione. Skopje, ricordiamo però, ha avanzato la richiesta di adesione nel 2004, e ottenuto lo status di candidato nel 2005, in passato ha dovuto affrontare altri nodi spinosi, come il veto della Grecia. Disputa nata nel 1991, al momento dell'indipendenza dalla Jugoslavia dell'allora Repubblica Socialista di Macedonia, che scelse di assumere il nome di Repubblica di Macedonia. La disputa riguardava, il nome ma anche alcuni simboli storici e alcuni passaggi contenuti nella costituzione dello stato balcanico e si risolse tra il 2018 e il 2019, con la firma dell'accordo di Prespa e il successivo cambio del nome della Repubblica di Macedonia in Macedonia del Nord.
Anche se meno lunga l'attesa dell'Albania, 8 anni, rispetto i 17 per la Macedonia del Nord, non è stata vana. Ora saranno i progressi compiuti da Albania e Macedonia del Nord a determinare l'entrata nella grande famiglia europea.
Corrado Cimador